A C C A D D E

I N

N O V E M B R E

7 novembre 1925

Roma, sul lungotevere Arnaldo daBrescia, tra ponte Pietro Nenni e ponte Giacomo Matteotti, è situato lo Scalo de Pinedo (nella foto), al quale si accede tramite due rampe ed una gradinata. Fu realizzato alla fine dell’Ottocento come approdo per gli stabilimenti artigianali, in sostituzione del porto di Ripetta, distrutto alcuni anni prima per la costruzioni dei muraglioni di argine del Tevere, Nel 1925, lo scalo venne denominato Scalo de Pinedo in onore del comandante Francesco de Pinedo, uno tra i primi aviatori ad attraversare l’Atlantico, che qui concluse, con un ammaraggio sul Tevere, la sua trasvolata di 55.000 km.(L’idrovolante del comandante de Pinedo)Partito da Sesto Calende, in provincia di Varese, il 20 aprile 1925 con l’idrovolante SIAI S.16 ribattezzato Gennariello, de Pinedo sorvolò Brindisi, Alessandretta (Turchia), Baghdad (Iraq), Bandar Abbas (Iran), Kupang (Indonesia) fino a Melbourne e Sidney(Australia), per tornare via Manila (Filippine), Tokio (Giappone), Shanghai (Cina), Calcutta e Nuova Delhi (India), Karachi (Pakistan), di nuovo Baghdad, Alessandretta e Brindisi per tornare a Roma il 7 novembre 1925.

11 novembre 1934 – IL VOLO POSTALE TRA L’ITALIA E LA SOMALIA (di Costantino Gironi)

La nostra compagnia di bandiera, l’”Ala Littoria”, voleva sperimentare la possibilità di realizzare un servizio postale veloce fra Roma e i possedimenti coloniali. L’occasione si presentò alla fine dell’anno1934, quando il re Vittorio Emanuele III° si era recato in visita in Somalia e l’Ala Littoria sperimentò il volo postale rapido fra Roma e quella lontana colonia, a cui aveva da tempo pensato, per portare al re la corrispondenza, anche in considerazione del fatto che l’11 novembre ricorreva il suo sessantacinquesimo compleanno.iPer questo avvenimento, le Poste italiane emisero il 5 novembre una serie di francobolli specialied in date successive venne emessa una serie di dieci francobolli speciali per ciascuna delle colonie Cirenaica, Somalia, Eritrea e Tripolitania, oltre ad un francobollo “Servizio di Stato”.

Per attuare questo nuovo collegamento fu chiamato il pilota Carlo Francesco Lombardi,più noto come Francis Lombardi, al quale furono affiancatiun secondo pilota-Vittorio Suster,un motorista -Luigi Giacomello e il radiotelegrafista Pietro Cavalieri. Francis Lombardi, genovese di nascita, conseguì il brevetto di pilota nel 1916 e partecipò poi alla prima guerra mondiale nelle squadriglie da caccia. Alla fine della guerra costituì a Vercelli il primo aerocentro da turismo e partecipò al primo giro aereo d’Europa classificandosi quinto.Nel 1930 effettuò parecchi voli di ricognizione sull’Africa per verificare la possibilità di istituire linee aeree in quei luoghi.All’inizio del 1934 tentò il collegamento rapido fra l’Italia e l’America Latina. L’aereo utilizzato era un trimotore Savoia Marchetti S. 71, dello stesso tipo di quello precedentemente utilizzato da Lombardi e Mazzotti in occasione delvolo postale diretto Roma-Buenos Aires effettuato nel mese di gennaio dello stesso anno.La partenza avvenne da Roma, aeroporto del Littorio, e il corriere complessivamente trasportato nelle varie tappe dell’intero percorso fu di circa 248 chilogrammi. L’S. 71 fece due scali per i rifornimenti a Tobruk e Massaua e nel pomeriggio dell’11 novembre atterrò a Mogadiscio dopo aver percorso circa 6.200 chilometri in 35 ore e 35 minuti, soste comprese, ad una velocità media di circa 215 Km/h. Praticamente Lombardi aveva collegato Roma a Mogadiscio in meno di 32 ore effettive di volo, stabilendo così il nuovo record del collegamento.L’arrivo all’aeroporto di Mogadiscio non fu dei più felici perché l’aereo in fase di atterraggio cappottò, uscendo abbastanza malconcio dall’incidente. Fortunatamente l’equipaggio rimase incolume, solo Lombardi riportò qualche danno di modesta entità al braccio destro.Malgrado l’incidente occorso nella fase di atterraggio, il volo costituì un esperimento di tutto rilievo e di grande importanza per lo sviluppo dei trasporti aerei civili nel nostro Paese.Il 5 marzo 1983 moriva a Vercelli, all’età di ottantasei anni, Carlo Francesco Lombardi, più noto come Francis Lombardi

21 novembre 1783

Se è vero che spesso le ricerche e le sperimentazioni delle nuove tecnologie furono finanziate ed asservite a scopi militari(e l’aviazione non fa eccezione)vi furono molti pionieri civili che sperimentarono a proprie spese o con la propria vita la passione per il volo, gettando le basi per lo sviluppo dell’aviazione civile e consolidandone il ruolo nel nostro quotidiano. L’età moderna dell’aviazione ebbe inizio il 21 novembre 1783con il primo volo umano effettuato in Franciaa Versailles davanti al Re Luigi XVI, alla Regina Maria Antonietta ed a tutta la corte, da Jean-François Pilâtre de Roziere il marchese d’Arlandes, che a bordo di un pallonead aria calda costruito dai fratelli Montgolfier(da loro avrebbe preso il nome di mongolfiera) volarono per 12 chilometri.Questo tipo di voli era poco pratico, in quanto i palloni si spostavano solamente seguendo la direzione del vento e lo stesso Pilâtre de Rozier morì due anni dopo mentre tentava di raggiungere l’Inghilterra dalla Francia andando contro la direzione dei venti dominanti (di lui si disse “Il primo uomo a volare ed il primo a morire”). Fu subito chiara la necessità di avere palloni governabili, o meglio“dirigibili”. Nel 1784Jean-Pierre Blanchardinventò questo tipo di aeromobili, utilizzando la propulsione umana (ali sventolate) ed attraversò con uno di questi modelli la Manicanel 1785. L’idea venne in seguito sviluppata introducendo propulsori a motore (Henri Giffard, 1852), la struttura rigida (David Schwarz, 1896) e miglioramenti alla velocità e manovrabilità (Alberto Santos-Dumont, 1901).Il primo volo di un mezzo più pesante dell’aria e spinto da un motore è stato compiuto dai fratelli Wrightnegli. Sebbene esistano molte controversie sulla reale attribuzione di questo primato, la data più comunemente accettata per questo evento è stata fissata al 17 dicembre 1903.

30 novembre 1941 –

Il velivolo Campini-Caproni CC.2 effettuò il primo volo ufficiale per essere consegnato al Centro Sperimentale della Regia Aeronautica di Guidonia. Il Pilota Mario de Bernardi e l’ing. Giovanni Pedace volarono dall’aeroporto Milano Linatea quello di Guidonia(Roma), percorrendo 475km alla velocità media di 209km/h. Durante il volo la camera di combustione non venne mai attivata per risparmiare carburante secondo il volere del pilota; l’aereo volò quindi utilizzando la spinta data dal compressore che agiva come un’elica intubata.Un anno prima,l’esemplare NC4849 (Numero di Costruzione), primo esemplare costruito del Campini-Caproni fu mandato in volo per 10 minuti: a pilotarlo vi era sempre Mario de Bernardiche decollò e atterrò nell’Aerodromo d’Italia. Un secondo collaudo in volo avvenne il mese successivo e l’aereo fu provato in volo per altri 5 minuti.L’Italia e il regime fascistaottennero gran prestigio dai complimenti avuti da ben 33 stati, per l’impresa tecnologicamente avanzata per l’epoca. A distanza di dodici mesi dallo svolgimento del volo la Federazione Aeronautica Internazionale, tramite la Reale Unione Nazionale Aeronautica(RUNA), fece sapere di avere iscritto la prestazione nella lista ufficiale delle “prove controllate”; il riconoscimento ufficiale come “primato” avrebbe però dovuto attendere la successiva riunione della Commissione Sportiva cui spettava anche il compito di creare la categoria delle “aerodinea reazione”, fino ad allora inesistente. A posteriori si poté affermare che non si trattò del primo volo di un velivolo a reazione, tenuto conto non solo del tipo di propulsore del velivolo realizzato dalla Caproni,DLPL, ma all’epoca non erano noti i tentativi di Hans von Ohaine del gruppo Heinkelche il 27 agosto del 1939avevano fatto volare l’Heinkel He.178in tutta segretezza. Il primo velivolo a reazione costruito in Italia fu in realtà il F.I.A.T. G. 80 1-B che volò ad Amendola il 9.12.1951.