La Sezione di Fidenza dell’A.A.A. è nata nel 1971 per volontà del pilota Luigi Gorrini, Asso della II Guerra Mondiale e Medaglia d’Oro al Valor Militare, nato a Castelnuovo Fogliani (piccola frazione del piacentino) ma per moltissimi anni residente a Fidenza. Gorrini fu anche ininterrottamente presidente della Sezione, per oltre 40 anni.

Il mito dell’Asso contribuì a far crescere notevolmente l’Associazione, molti aviatori in servizio o in congedo, tanti appassionati del volo, hanno trovato nella sezione fidentina un luogo di aggregazione dove coltivare la loro passione azzurra e compiere insieme visite guidate negli aeroporti militari italiani ed esteri o nelle industrie del settore, accompagnati dal loro presidente, il quale veniva accolto ovunque con gli onori che spettano ad una Medaglia d’Oro. Quando l’associazione dovette chiudere per motivi contingenti la sua sede di Fidenza, questa fu trasferita nella casa natale e abitazione privata di Luigi Gorrini, a Castelnuovo Fogliani in comune di Alseno.

Negli ultimi anni della sua vita “il Presidentissimo”, ormai ultra novantenne, viveva di ricordi nella sua casa-museo e non aveva più la forza di seguire il buon funzionamento della sua creatura, che subì quindi un inevitabile declino. Alla sua morte avvenuta nel mese di novembre 2014, l’attività della Sezione era da anni inesistente e il numero dei soci era drasticamente calato fino a poche unità. Per non chiudere la Sezione fondata dal mitico Asso e per onorare la memoria del suo fondatore, la Presidenza Nazionale AAA nominò un Commissario Straordinario con il compito di provare a risollevare le sorti della Sezione; la scelta cadde sul Colonnello del ruolo dell’Arma Aeronautica – Alberto Bianchi che, coadiuvato da uno sparuto numero di vecchi e fedelissimi soci molto determinati, iniziò un arduo lavoro di ricostituzione, consapevole della difficoltà di dover sostituire una figura tanto carismatica.  

La prima decisione del nuovo Direttivo fu quella di co-intitolare la Sezione alla M.O.V.M. Cap. Pil. Luigi Gorrini unitamente alla esistente MAVM Dante Corradini, realizzando il nuovo Labaro della Sezione, che fu inaugurato e benedetto nel primo anniversario della morte di Gorrini.

Iniziò anche la ricerca dei vecchi Soci allontanatisi dal sodalizio e di nuovi adepti; tutti avevano bisogno urgente di una nuova sede dove operare e trasferire l’aereo AerMacchi MB.326, che l’Aeronautica Militare Italiana aveva dato in concessione d’uso nel 2008 alla Sezione fidentina e temporaneamente collocato nel giardino di casa Gorrini, come detto eletta anche a sede della Sezione AAA.

Il desiderio di tutte le persone impegnate a portare avanti l’opera intrapresa dall’illustre Aviatore è sempre stata quella di trovare una sede idonea nel suo paese natale, dove posizionare l’aereo e allestire una esposizione di cimeli del grande Asso, per questo motivo il Commissario Straordinario incontrò più volte i familiari ed i rappresentanti dell’amministrazione comunale di Alseno, oltre ad alcuni imprenditori locali. Nel progredire delle attività di ricostituzione del sodalizio, ed in attesa degli sviluppi delle attività promosse, i pochi soci si riunivano ogni sabato mattina nei locali del Circolo Anziani di Castelnuovo Fogliani. L’attesa fu inutile, le promesse rimasero tali e gli impegni morali dimenticati in breve tempo pertanto si decise di riprendere in esame l’idea di riportare la sede nella sua città di origine, ovvero Fidenza. Il Sindaco Massari con intelligente lungimiranza e lodevole intraprendenza, accolse molto favorevolmente la proposta del ritorno dell’avvio delle attività Aeronautiche nella città borghigiana, con tutte le positive ricadute sull’associazionismo locale e l’interesse della cittadinanza. L’Amministrazione di Fidenza, dall’anno 2017, oltre alla sede dove riunirsi ha riqualificato una zona verde in centro città, in cui è stato possibile posizionare il velivolo, interamente restaurato da alcuni soci. La zona intitolata “Largo degli Aviatori” è diventata in breve tempo un luogo caratteristico ed punto di incontro dove vengono organizzati eventi; inoltre rappresenta un importante monumento aereo in ricordo di Luigi Gorrini e di tutti gli Aviatori.

In questi pochi anni la Sezione fidentina dell’A.A.A. lavorando con tenacia, serietà e passione ha raggiunto risultati eccezionali, i Soci sono in costante aumento e all’inizio del 2019 erano oltre 200; le iniziative organizzate hanno avuto tutte un lusinghiero successo ed una forte partecipazione della popolazione, che frequentemente viene coinvolta nelle attività aeronautiche, con particolare riferimento agli studenti. I maggiori eventi da ricordare, sono le celebrazioni per il centenario della nascita di Luigi Gorrini alle quali hanno partecipato tutte le autorità locali, i vertici della 1^ Regione Aerea di Milano e il Presidente Nazionale dell’AAA, giunto appositamente da Roma.

Oggi la sezione si è inserita nel tessuto sociale della città e partecipa a tutte le sue iniziative, promuovendo eventi e diffondendo la cultura aeronautica tra giovani, appassionati e studenti.

LUIGI GORRINI

Luigi Gorrini nasce ad Alseno in provincia di Piacenza, il 12 luglio del 1917. Arruolatosi nella Regia Aeronautica a soli 20 anni, dopo avere terminato il corso di pilotaggio presso la Scuola di Specializzazione di Castiglione del Lago, viene assegnato su sua richiesta al 3° stormo Caccia Terrestre con sede all’aeroporto di Torino Mirafiori.

Inizia la sua avventura in guerra nel gennaio del 1941 in Nord Africa dove il suo reparto viene dislocato. Il 16 aprile dello stesso anno, ai comandi di un superato biplano FIAT CR 42 “Falco” consegue la sua prima vittoria aerea abbattendo un cacciabombardiere bimotore Bristol Beaufighter della RAF.

Ne seguiranno molte altre fino al 31 agosto 1943, quando egli sostenne il suo ultimo combattimento sotto le gloriose insegne della Regia Aeronautica. Decollato dall’aeroporto di Palidoro con la sua 85ª squadriglia, si scontra a 8.500 metri, nel cielo di Napoli, con i Supermarine Spitfire di scorta a uno stormo di bombardieri U.S.A. Abbatte uno Spitfire (altri tre caccia britannici vengono dichiarati abbattuti dalla sua squadriglia) e danneggia un altro P-38 ma il suo aereo viene colpito.

Costretto a compiere un atterraggio di fortuna, seriamente ferito, viene ricoverato in ospedale, dove lo sorprende l’8 settembre 1943, la proclamazione dell’armistizio fra Regno d’Italia e potenze alleate. A quella data, Gorrini aveva sostenuto la bellezza di 132 combattimenti, conseguito 15 abbattimenti sicuri e 9 probabili, era stato ferito due volte, era stato citato più volte sul bollettino di guerra ed era stato proposto 6 volte per decorazioni, ottenendone 2.

Gli sono attribuite 24 vittorie totali (altre fonti citano solo 19) per lo più conseguite ai comandi dello splendido Macchi MC 205 Veltro, con i quali abbatté ben 14 aerei nemici e ne danneggiò sei. Per questo è soprannominato l’asso dei Veltro.

Il 23 dicembre del 1943 prende servizio presso il 1° gruppo caccia ” Asso di Bastoni” della neocostituita Aeronautica Nazionale Repubblicana. Con essa contribuirà per quel poco che si poteva fare, sia perché mancavano i mezzi sia perché la Luftwaffe tedesca provò in tutti i modi a limitarne le capacità operative, a difendere i cieli del nord Italia dalle tremende incursioni aeree alleate.

Il 15 giugno 1944 sostenne il suo ultimo combattimento aereo. Decollato su un allarme dato troppo in ritardo, non riusci con il suo fidato Velcro a raggiungere la quota necessaria ad ingaggiare combattimento. Venne pertanto abbattuto e si salvò lanciandosi con il paracadute.

Soccorso dal maggiore Adriano Visconti, l’asso della Aeronautica italiana nel secondo conflitto mondiale, venne ricoverato presso l’ospedale di Reggio Emilia. Gorrini non volerà più la sua stupenda carriera finirà quel giorno.

«Inventò» una tecnica di attacco che gli valse l’ammirazione della Luftwaffe dalla quale ricevette anche due Croci di guerra. In sostanza, superava la quota di volo dello stormo avversario per poi buttarsi giù in picchiata a tutta velocità, quasi come un kamikaze, individuando il bersaglio che cercava di colpire avendo a disposizione solo una manciata di secondi. Manovra che terrorizzava i mitraglieri avversari ma che per il pilota era rischiosissima, aumentando il rischio collisione con i bombardieri.

A guerra finita nonostante l’avversione dei comandi alleati e probabilmente anche italiani, rientrerà in servizio nell’Aeronautica militare e solo nel 1979 ottenne la nomina ad ufficiale insieme al congedo. Ebbe a dire in un intervista molti anni dopo la fine della guerra:

«Quello che ho fatto allora, con la Repubblica (Sociale, ndr), sono pronto a rifarlo anche adesso perché ero convinto di essere dalla parte del giusto. Noi non avevamo alcun partito, noi difendevamo le città italiane dai bombardamenti dei “liberatori”, le nostre case e il nostro onore. La guerra sapevano tutti che era persa con El-Alamein. Ma ripeto, quello che ho fatto allora … quelle tonnellate di bombe in meno che abbiamo evitato alle nostre città, questo è un innegabile merito storico. Io non abbasso gli occhi di fronte a nessuno: l’ho fatto e lo rifarei. Pensavo però che dopo tutto quello che successe l’Italia andasse in mano a gente onesta…».

Nel 2011 sulla sua esperienza bellica, è stato realizzato un film documentario, dal titolo Il cacciatore del cielo diretto da Claudio Costa. Morì a 97 anni l’8 novembre del 2014, nel suo paese natale, dove aveva sempre vissuto.